sabato, maggio 26, 2007

 

NON DORME PER 11 GIORNI, NUOVO RECORD MONDIALE


Un orticoltore inglese ha stabilito un nuovo record di ore senza dormire: non ha chiuso occhio per oltre undici giorni di fila. Tony Wright, 42 anni, residente a Penzance in Cornovaglia, ha battuto stamattina alle sei un record di undici giorni senza sonno (per complessive 264 ore) stabilito nel 1964 da uno studente americano di Randy Gardner a San Diego. Ce l'ha fatta bevendo a tutto spiano tisane, mangiando soltanto frutta e verdura e passando il tempo con il biliardo e con la scrittura di un un diario. Gli amici dello Studio Bar - il bar di Penzance dove si è sottoposto alla prova sotto gli occhi delle videocamere - l'hanno aiutato non poco a star veglio facendolo parlare, coinvolgendolo nelle conversazioni. Wright ha portato a termine l'impresa dopo essersi "allenato" a lungo a reprimere in sé la tendenza al sonno. E' convinto che i due emisferi cerebrali hanno bisogno di differenti periodi di riposo e che con una "appropriata preparazione" l'uomo può non dormire senza problemi per periodi superiori alla settimana. "Mi sento abbastanza bene ma debole. La dieta da età della pietra mi ha aiutato a tenere sveglie le parti del mio cervello e di passare da una parte stanca all'altra. Adesso però entrambe le parti sono un po' affaticate", ha dichiarato l'orticoltore e ha confessato che ha dovuto superare momenti di crisi: si è ritrovato talvolta a parlare in modo incomprensibile e a non sopportare i colori a causa della loro eccessiva vividezza. Malgrado l'exploit, Tony Wright non può però sperare di guadagnarsi un posticino nel Guinness dei Primati che qualche anno fa ha deciso di non registrare più i record di "sleep deprivation" in quanto a giudizio dei medici l'insonnia volontaria può danneggiare gravemente la salute di un individuo.



sabato, maggio 19, 2007

 

Terremoto Apple al Nasdaq, per colpa di un blog

Quanto può valere un messaggio scritto su un blog? Dipende. Quello pubblicato mercoledì dal sito di news tecnologiche Engadget entrerà probabilmente nel Guinness dei Primati come “il messaggio da quattro miliardi di dollari”. Tale infatti è la cifra che le azioni Apple hanno perso in Borsa, nel giro di pochissimi minuti, dopo la sua pubblicazione.

Nel testo incriminato, Engadget annunciava il ritardo sul mercato di due attesissimi prodotti dell’azienda di Cupertino: il telefonino-musicale iPhone e il sistema operativo Mac Os X 10.5, nome di battaglia “Leopard”. La distribuzione dell’iPhone è stata rinviata da giugno a ottobre, si leggeva nel messaggio. Quella del sistema operativo felino addirittura da ottobre all’inizio del 2008. Fonte: una mail interna spedita in mattinata ai dipendenti Apple e da uno di questi subito girata a Engadget.

Sono bastati una manciata di secondi (letteralmente, neanche minuti) e le azioni Apple hanno iniziato a rotolare giù dal crinale del Nasdaq, la borsa dei titoli informatici di New York. Da 108,48 a 103,42 dollari, che in termini di capitalizzazione complessiva è significato bruciare qualcosa come quattro miliardi di dollari, poco meno di tre miliardi di euro.

La smentita di Apple e la conseguente correzione di Engadget sono arrivate dopo appena venti minuti, portando a una rapida risalita del titolo, che ha poi chiuso la giornata a un valore solo lievemente inferiore a quello di apertura. Ma evidentemente nella frenetica era delle tecnologie digitali venti minuti non sono più neanche sufficienti per tamponare gli effetti di una notizia falsa. E per evitare che quindici milioni di azioni passino di mano in Borsa.

http://www.engadget.com/2007/05/16/iphone-delayed-until-october-leopard-delayed-again-until-januar

giovedì, maggio 17, 2007

 

Un documentario per i 50 anni di Helvetica










Per la prima volta, “i caratteri di un font“, diventano i protagonisti di un documentario vero e proprio. E quale font, se non Helvetica, poteva aprire le danze?

Per gli addetti ai lavori, sicuramente, un documentario del genere, suscita interesse professionale; per i non addetti, la visione del documentario, potrebbe far maturare un occhio più critico verso la comunicazione che ci circonda.

Negli anni ‘70 Helvetica trova particolare successo nel mondo della grafica e del design.
Tecnicismo ed eleganza, furono apprezzati dai grafici di scuola svizzera per la sua essenzialità e risolutezza formale.


venerdì, maggio 04, 2007

 

Razzismo Ludico ?


 

Digital Noise







Il blog del "novello" switcher è online.
Ordinatissimo (non avevamo dubbi) e ricco di contenuti.
E poi sembra di vederlo mentre ti racconta di quel sito che....

thumb up


http://www.digitalnoise.it/

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